Raymond Queneau. E' sempre stato la mia passione. Qualche anno fa, insegnando tecniche di scrittura, presi lo spunto dai suoi Esercizi di stile per costruire coi miei studenti una mirabolante collezione di tipologie testuali. Devo dire che ci divertimmo molto. Se avete tempo dategli una occhiata e non ve ne pentirete.
Oggi prendo ancora spunto da Queneau, ma questa volta in ambito musicale. "Parigi è solo un sogno, Gabriel è solo un'ombra, Zazie il sogno di un’ombra (o di un incubo) e tutta questa storia è il sogno di un sogno, l'ombra di un’ombra, poco più di un delirio scritto a macchina da un romanziere idiota". Così lo stesso Queneau parlava del suo romanzo Zazie dans le Métro (Zazie nel Metrò) dal quale Louis Malle ne trasse un bellissimo quanto visionario film.
Capita che io abbia preso spunto dalla storia di Zazie per comporre un valzer, poi capita che la clarinettista con cui suono si mette in testa di volerne ricavare una pièce teatrale con le mie musiche, mettici una brava attrice come Silvia Luzzi che aderisce immediatamente al progetto ed ecco che domenica ci ritroviamo a debuttare con questa cosa che più strana non si può, ma che forse, proprio per questo, sarebbe piaciuta a Queneau.
Per chi passasse per Roma, l'appuntamento è Domenica 2 marzo, alle ore 11.00 presso la Sala Concerti della Scuola Popolare di Musica del Testaccio, piazza O. Giustiniani 4/a.
Come disse Raymond. Sogno di sogno, ombra di ombra. Distillare la realtà nel surreale per sopportare la verità delle cose, per salvarsi, per cercare felicità. Forse. Perchè non c'è peccato più grave di quello di non credere nei sogni. O, peggio, di tradirli. Ma non tutti lo sanno...
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