mercoledì 30 dicembre 2009

OT. Flash Mob e la metafora dell'insurrezione

Con il termine flash mob (dall'inglese flash - breve esperienza e mob - moltitudine) si indica un gruppo di persone che si riunisce all'improvviso in uno spazio pubblico, mette in pratica un'azione insolita, generalmente per un breve periodo di tempo, per poi successivamente disperdersi. Il raduno viene generalmente organizzato attraverso comunicazioni via internet o tramite telefoni cellulari.

Ecco due spettacolari esempi di flash mob. Il primo nella stazione Centrale di Anversa, il secondo in quella di Liverpool. Ma in entrambi i casi la mobilitazione, comunque inaspettata e assolutamente improvvisa, non era clandestina ma a scopi pubblicitari.

Le persone quindi sono in grado di aggregarsi, organizzarsi, trovarsi in un luogo convenuto tutti insieme, ad una certa ora, e agire. Sembra il piano per un'insurrezione, eppure non lo è. Anzi, queste persone sono pagate dalle multinazionali per darsi clandestinamente appuntamento ad una certa ora in stazione e... ballare.

Non c'è dubbio che la cosa sia dannatamente divertente, forse proprio per il fatto che vedere queste immagini ci sussurra all'orecchio l'idea che le persone possano, se si uniscono, fare ciò che più gli piace. Una bella metafora del concetto di popolo, di società. Di ribellione, forse. Ma non è così.

Dietro, per ora, solo le multinazionali. Un segno dei tempi?

Buon anno!



venerdì 25 dicembre 2009

lunedì 30 novembre 2009

Madam e messiù! Pepito!

Fanfan la Marguerite è Jean François Verdot. Crea spettacoli di sorprendente giocoleria, con tocchi umoristici e poetici. Lo spettacolo e il vagabondaggio sono la sua vocazione di vita e con la sua simpatia è riuscito a conquistare le piazze di mezzo mondo, producendosi in performance in spagnolo, francese, tedesco e italiano.

L'idea non era ancora venuta a nessun marionettista, ma ora a quanto pare, è in fase di realizzazione! Una sua marionetta che suona l'organetto, e lo suona davvero.

Ecco in anteprima le prove di "Pepito"...



p.s. Insomma... è ancora un po' da rifinire... soprattutto nella parte musicale...

sabato 28 novembre 2009

Breaking news!



Il Duo Danese Davies? E chi saranno mai?

martedì 24 novembre 2009

Presentazione video del corso online di organetto

Era tempo che volevo produrlo, e alla fine... ci ho messo solo una domenica d'autunno per realizzarlo.

D'accordo, non è The big shave di Martin Scorsese, ma a me piace...

Grazie a tutti gli allievi che ho in gito per il mondo... Thanks to all my students aroun the world.



p.s. la musica di sottofondo è... non ve lo dico (per ora). Vediamo se qualcuno la riconosce.

giovedì 19 novembre 2009

Diatoccaz!

Emily Verla BovinoDiatoccaz! La polisemia translinguistica può generare anche queste imprecazioni involontarie, perchè "diatoccaz" è semplicemente il nome di un nuovo sito francese di compravendita di organetti di seconda mano.

Per il momento gli annunci sono pochi, staremo a vedere se in futuro il sito prenderà piede. Io lo spero!

Nel caso contrario, i loro ideatori si dovranno rassegnare e forse anche a loro, compassati francesi, scapperà un sano "Diatoccaz!!!".

Nel frattempo, i cercatori di organetti di seconda mano possono visitare la più grande bacheca dell'usato online sul portale italiano dell'organetto.

giovedì 12 novembre 2009

Tommy, l'organetto e i grilli

Sono da poco diventato amico di Tommy su YouTube grazie al fatto che si è iscritto al canale video dell'Accademia del Mantice.

Chi è Tommy? Tommy è lui!

Se suona così alla sua età, possiamo annunciare che è nata una stella?

E i grilli che c'entrano? guardate il video e capirete...

lunedì 9 novembre 2009

Puhti

Emily Verla BovinoIl loro nome è Puhti, che in finlandese vuol dire "zip", sì, proprio quella che usiamo ogni giorno per chiudere, unire.

E, come recita il loro sito, la loro immaginaria "zip" unisce le gioie dei ballerini a quelle dei suonatori, dando vita a un curioso duo che si muove tra canzone d'autore, cabaret e coreografia.

Tutto condito dall'organetto di Anne-Mari Kivimäki.

Ho trovato anche questa loro clip ispirata dagli anni Settanta, molto divertente. Insomma, a quanto pare, in Finlandia ci si diverte un sacco!


giovedì 5 novembre 2009

Metafisica diatonica

C'è qualcosa di sacro in questa partitura, che il violoncellista lettone Mischa Maisky, tra i più grandi al mondo, interpreta in modo sublime.



La musica di Bach è metafisica, trasposizione metafisica di qualcosa che ci trascende. Si distacca dallo strumento e vale per ciò che è: puro pensiero.

Funziona anche con l'organetto.





p.s. una mia interpretazione con un modello diatonico Castagnari due file e mezza (mod. Dony in Fa/Sib)

mercoledì 4 novembre 2009

Una giornata di "Soile"!

Oggi è giornata di festa, festa finlandese!

Soile Lautsi è la cittadina italiana, originaria della Finlandia, che - sostenuta dall'Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti) - ha ottenuto, presso la corte di Strasburgo, che la presenza di un crocifisso in un'aula scolastica sia riconosciuta come "una violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni".

Il governo italiano dovrà pagare alla donna un risarcimento per danni morali.


E finalmente 'sto Cristo a scuola, simbolo sì, ma di una Italia arretrata bigotta e superstiziosa, andrà anche lui in pensione.

Un grazie a questa signora finlandese, al quale dedico questa polka finlandese suonata magistralmente da tre altre signore finlandesi tra le quali riconosciamo la grande Maria Kalaniemi.

Buona festa laica! e lunga vita alle donne finlandesi, specialmente quelle con fisarmonica...

lunedì 26 ottobre 2009

OT. Dichiarazioni d'amore...

La "25a ora" è un film diretto da Spike Lee, del 2002. Tra i momenti più belli del cinema degli ultimi anni c'è la sequenza cosidetta del "Fuck you", dedicata alla città di New York. Una stramaledizione senza riserve a una città apparentemente insopportabile con tutte le sue contraddizion. Una filippica senza pietà per nessuno che assurge a una delle più belle dichiarazioni d'amore per la città delle città.

Mi ha ricordato, e forse anche Spike Lee la teneva a mente, la poesia "Alla mia nazione" di Pier Paolo Pasolini. Un inno disperato e pieno d'amore per un paese malato e corrotto.

Da allora a oggi, cosa è cambiato?



giovedì 22 ottobre 2009

Due minuti e mezzo...

Due minuti e mezzo di puro genio.



P.s. Terzo movimento dall'Estate di Antonio Vivaldi.
P.s. Lo scenografo che gli ha messo dietro quei palloncini ancora lo stanno cercando per picchiarlo...

lunedì 19 ottobre 2009

Eric e il suo Bandoneon

Emily Verla BovinoHo scritto di fisarmonica, la mia fisarmonica. Ora vorrei scrivere di Bandoneon. Poi basta, si torna all'organetto!

Eric Theze suona il Bandoneon e da anni compie una sua personale ricerca su questo strumento nato per la musica sacra in Germania e diventato lo strumento dei bordelli (e del tango) in Argentina.

Eric applica l'affascinante sonorità del Bandoneon al repertorio da ballo franco europeo, componedto struggenti valse, mazurke, scottish e molto altro.

A questo link una preziosa raccolta delle sue composizioni e delle sue registrazioni.

Buon a ascolto!

sabato 10 ottobre 2009

Viva la fisa!

Dopo 14 organetti!!! Finalmente è arrivata!

Cosa?

Ma la mia prima fisarmonica!

A tastiera!

Dino Baffetti! Bianca, felliniana...

80 bassi, e vai così!

Mi sono messo a studiare alcune modulazioni in minore ai bassi, e mi sono accorto che sono le stesse di questo brano... potrebbe essere il mio promo brano con la fisarmonica? Vedremo...

Emily Verla Bovino

giovedì 17 settembre 2009

In un brutto tinello marron

I testi delle canzoni Paolo Conte non si dimenticano mai e ti accompagnano di nascosto per sempre, per poi riapparire improvvisamente, con la loro carica di suggestione e la loro ironia disincantata.

La canzone "Sono qui con te sempre più solo" inizia con queste parole: "Sono qui con te sempre più solo / sento crescere tutta l'estraneità / di due messi li in un brutto tinello marron".

Quando ho visto questo video non ho potuto fare a meno di notare il "brutto tinello marron", ma per il resto l'organettista è bravissima, ispirata e simpatica!

martedì 15 settembre 2009

Kesh & Morrison

Lo stage di gighe irlandesi si avvicina, e allora curiosando per la Rete alla ricerca dell'ispirazione, insomma, di quel video che crei un po' l'atmosfera, guarda che ti trovo: l'esecuzione di due gighe che saranno materia dello stage!

Premessa: saltate i primi 20 secondi nei quali una attempata presentatrice brasiliana introduce il gruppo, ma il resto è gradevole.

Un set composto da due gighe, Kesh Jig e Morrison Jig, meglio conosciuta come Porth Mhuirgheasa.



Qui un'altra versione molto gradevole e ben eseguita.




Entrambi le lezioni relative ai due brani in questione sono disponibili nel nel repertorio brani del Corso Multimediale Online di Organetto: www.organetto.name



venerdì 11 settembre 2009

Tesi in concerto a Roma

Invitato per la stagione concertistica dell'Accademia del Mantice, l'associazione che presiedo, Riccardo Tesi si è esibito in un concerto solo memorabile, nell'aprile del 2009, ed era venerdì 17, tanto per sfidare la cabala!

Riccardo è un grande musicista, la sua musica potrà piacere più o meno, ma ha il grande pregio di essere "sua", è fortemente personale e ha rappresentato in Italia, e in Europa, una gran bella novità nel panorama organettistico.

Ecco un esempio del suo stile, il brano Tevakh. buona visione!

martedì 8 settembre 2009

Un omaggio di libertà. Per Mike

Questo trailer è stato censurato sulle televisioni pubbliche, che sono le "nostre" televisioni, e naturalmente anche sui canali Mediaset, che sono i canali del "padrone".

La televisione ormai è al tramonto, e simbolicamente, secondo le misteriose coincidenze della Storia, oggi se ne è andato Mike Buongiorno che da protagonista ha visto trasformarsi la televisione sotto i suoi occhi.

Da strumento di unità di una nazione, a strumento di potere a uso e consumo di élite finanziarie, criminalità organizzata e partiti politici (e in Italia le tre cose spesso coincidono, guarda caso...)

Questo è il mio modo di ricordare Mike, trasmettere sul mio piccolo blog quello che la Sua televisione, la nostra televisione, si è rifiutata di trasmettere in ossequio a una censura di stile fascista.

lunedì 31 agosto 2009

Mazurka dispari

Mi sono imbattutto in una mazurka in 11 tempi, un buon esercizio per chi vuole avvicinarsi ai tempi dispari... Buona musica!



venerdì 31 luglio 2009

Masterclass di organetto a Tarantella Power

L’ACCADEMIA DEL MANTICE
http://www.organetto.info
Nell’ambito del Festival “Tarantella Power”

presenta

BADOLATO (CZ)
MASTERCLASS DI ORGANETTO
DALLA TARANTELLA AL JAZZ. L’ORGANETTO TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE.

Stage: 23-26 agosto 2009
Docente: Gianni Ventola Danese

Concerto: con il duo di organetti Gianni Ventola Danese e Beatrice Davies

Destinatari
Lo stage si rivolge a coloro che suonano l’organetto da 8 a 18 bassi, e che desiderano ampliare il repertorio e migliorare il loro stile esecutivo. Allo stage pos-sono partecipare anche coloro che non leggono la musica.

Presentazione dello stage
Nell’ambito della decima edizione dello storico Festival “Tarantella Power”, lo stage mira a sviluppare un approccio più consapevole alle possibilità musicali ed espressive dell’organetto. Si studieranno, attraverso l’interpretazione di brani popolari e di composizione, le principali tecniche per interpretare la musica in modo armonicamente completo, corretto e vario, ponendo la giusta attenzione al fraseggio melodico. A partire da alcuni brani di composizione tratti dal repertorio per organetto, sia italiano che internazionale, verranno affrontati differenti aspetti tecnici, quali: la corretta armonizzazione ai bassi, l’uso del mantice nell'accentazione della frase, nella dinamica (forte - piano) e nella modulazione di intensità nelle singole note. È previsto anche l’approfondimento di aspetti tecnici più avanzati l'uso di seconde voci con la mano destra, uso di terze e seste armoniche, l'introduzione di figurazioni ritmiche con i bassi (controtempi, sincopati ecc.), l’uso di accordi composti alla mano sinistra.

Il Festival
“Tarantella Power” - http://www.tarantellapower.it - non è solo un festival, non è solo bella musica dal vivo, ma è soprattutto una curiosa e originale iniziativa che, complice un intero paese, Badolato (Cz), si trasforma in un “laboratorio” estivo che, riscopre il folklore e la cultura tradizionale attraverso corsi, seminari, concerti , feste “a ballo”, mostre, danze. Iniziativa singolare soprattutto per lo straordinario coinvolgimento di tutto il pubblico partecipante.

Il luogo
Badolato (in Provincia di Catanzaro) è A 30 km da Catanzaro, sulla costa jonica calabrese, adagiato su una collina a 240 metri dal livello del mare, sorge Badolato, il suggestivo borgo medievale caratterizzato da un impianto bizantino con numerose chiese disposte a forma di croce latina, e con molti vicoli caratteristici. Situato in una posizione strategica del territorio Calabrese, offre al visitatore la possibilità di spaziare, con pochi minuti di automobile, in tutte le dimensioni della magnifica natura che lo circonda: mare, collina, montagna e lago. Grazie anche all'ospitalità che da sempre cottraddistingue la gente di Badolato, questo meraviglioso angolo della Calabria è una culla per tutti coloro che vogliono godere di un clima salubre, dell'antica cultura, del folclore e della bellezza della natura.

Pernottamento a Badolato (CZ)
Gli iscritti allo stage hanno la possibilità di pernottamento gratuito . Per ulteriori informazioni: Danilo Gatto: 348.7784568 - danilo.gatto@tin.it - -329.3738715.

Info e costi
Costo dello stage: 100 euro. La quota comprende il posto letto gratuito e l’iscrizione agli atelier di danza popolare. Posti disponibili: 10.
Iscrizioni e info: Danilo Gatto: 348.7784568, danilo.gatto@tin.it

Programma delle attività
da domenica 23 a mercoledì 26 agosto 2009, quattro ore di formazione giornaliere (tot. 16 ore)

http://www.organetto.info/power.pdf

Masterclass estiva di organetto ad Accumoli

L’ACCADEMIA DEL MANTICE
http://www.organetto.info
organizza ad ACCUMOLI (RI)

MASTERCLASS DI ORGANETTO

ITINERARIO DI APPROFONDIMENTO ALLA SCOPERTA DELLE POSSIBILITA’ ESPRESSIVE DELL’ORGANETTO

Stage: 20-22 agosto 2009
Docente: Gianni Ventola Danese

Concerto: Sabato 22 agosto, con il duo di organetti Gianni Ventola Danese e Beatrice Davies

Destinatari
Lo stage si rivolge a coloro che suonano l’organetto da 8 a 18 bassi, e che desiderano ampliare il repertorio e migliorare il loro stile esecutivo. Allo stage pos-sono partecipare anche coloro che non leggono la musica.

Presentazione dello stage
Il lavoro proposto nello stage è finalizzato soprattutto a sviluppare un approccio più consapevole alle possibilità musicali ed espressive dell’organetto. Si studieranno, attraverso l’interpretazione di brani popolari e di composizione, le principali tecniche per interpretare la musica in modo armonicamente completo, corretto e vario, ponendo la giusta attenzione al fraseggio melodico. A partire da alcuni dei più bei brani tratti dal repertorio per organetto, sia italiano che internazionale, verranno affrontati differenti aspetti tecnici, quali: la corretta armonizzazione ai bassi, l’uso del mantice nell'accentazione della frase, nella dinamica (forte - piano) e nella modulazione di intensità nelle singole note. È previsto anche l’approfondimento di aspetti tecnici più avanzati l'uso di seconde voci con la mano destra, uso di terze e seste armoniche, l'introduzione di figurazioni ritmiche con i bassi (controtempi, sincopati ecc.), l’uso di accordi composti alla mano sinistra. Una parte della masterclass sarà dedicata all’analisi della partitura e al procedimento compositivo.

Il luogo
Accumoli (in Provincia di Rieti) è uno splendido borgo medievale che si colloca al confine di ben quattro regioni: Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria. Situato in vetta a un colle, domina la valle del Fiume Tronto e della Via Salaria. Dal paese si gode di un magnifico panorama sul gruppo dei Monti della Laga, sul Monte Vettore. Perfetto centro geografico della penisola italiana, è contornato dai parchi nazionali d’Abruzzo, del Gran Sasso e Monti della Laga e dei Monti Sibillini. Vi transita il sentiero Italia e a due passi si trova l’importante oasi faunistica del WWF del Lago Secco.

Come si arriva
In auto. Da Roma, seguire la Salaria in direzione Rieti, fino al bivio per Accumoli. Dal Nord (A1), uscire a Fiano Romano, superato il pedaggio uscire a Settebagni e immettersi sulla Salaria in direzione Rieti. In autobus. Partenze da Roma, Viale Castro Pretorio, autolinee Start (http://www.startspa.it) con orari 8:00, 14:30, 18:00 e 20.15, scendere alla fermata “Bivio per Accumoli”, tempo di percorrenza 2h.

Pernottamento ad Accumoli (RI)
L’Accademia del Mantice è convenzionata con bed and breakfast e agriturismi locali. Possibilità posto tenda gratuito. Per la prenotazione alloggi rivolgersi a Lucia: 340.8494771.

Info e costi
Costo dello stage: 100 euro. La quota può essere versata tramite vaglia postale, bonifico bancario, carta di credito o conto PayPal. E’ prevista la possibilità di partecipare come semplici uditori alla quota di 50 euro.
Posti disponibili: 10.
Iscrizioni e info: 06.85350438, 329.3738715, info@organetto.info

Programma delle attività
da giovedì 20 a sabato 22 agosto 2009
Ore 10:00-13:00 Stage
Ore 15:00-18:00 Stage
Sabato 22 agosto 2009
Ore 19:30 Concerto con il Duo Danese Davies

http://www.organetto.info/studio.pdf

giovedì 2 aprile 2009

Un mare di musica

Gli organettisti della Castiglia si sono uniti in un progetto fuori dal comune. Quello di pubblicare in un volume una raccolta delle loro composizioni per organetto, a cura di Guida Sellarès Buscart.

Ho ricevuto questo volume poco tempo fa e devo dire che il lavoro che è stato fatto è veramente eccezionale, e meriterebbe un po' di attenzione anche qui in Italia.

Una grafica molto ben curata e tante, ma tante, composizioni per organetto. Lo consiglio a tutti i musicisti professionisti, ma non solo. Anche a tutti gli amanti dell'organetto. Potranno scoprire una fonte inesauribile di musica.

Un estratto qui. E potete acquistarlo qui.

martedì 17 marzo 2009

L'organetto di Tolstoy

Tre artisti cinesi hanno dipinto un quadro immenso che raffigura 103 personaggi famosi, tra i quali Leo Tolstoy che suona un organetto accanto ad Albert Einstein. Incredibile! Chissà perchè questa scelta...

Il quadro lo potete vedere qui.

venerdì 20 febbraio 2009

Il gruppo Facebook dell'organetto

La rete offre ormai molte opportunità di comunicazione, di interazione e di scambio all'interno di gruppi sociali. Con la rete la parola "gruppo" ha assunto nuove connotazioni assumendo significati diversi a seconda del servizio offerto.

Tutti, o quasi, conoscono i gruppi Yahoo, uno dei servizi che ha reso grande l'azienda Yahoo. Gli organettisti italiani hanno un loro gruppo Yahoo, al momento con oltre 350 iscritti. E' un servizio molto interessante, che da la possibilità di ricevere notizie dagli altri, di depositare file e metterli in comune. Discreto, preciso, mediamente interattivo, per gli addetti ai lavori.

Con Facebook, la sua facilità d'uso e la sua forte interattività, il gruppo ha preso nuove forme. Più veloce, leggero, multimediale, certamente più diretto e vero: infatti in FaceBook la maggioranza delle persone si iscrive col proprio nome e cognome.

Recentemente è nato il gruppo Facebook degli organettisti, uno spazio dove conoscersi, scambiare idee ed esperienze sull'organetto. E, perché no, un luogo dove fare nuove, vere, amicizie.

Molto diverso da un forum o da un gruppo di discussione: l'immediatezza e l'interattività di Facebook al servizio della comunità italiana delle organettiste e degli organettisti.

Iscriviti al gruppo italiano degli organettisti!

mercoledì 11 febbraio 2009

Il mondo di Itzhak

Lo so che non si tratta di l'organetto ma Itzhak Perlman al violino che si cimenta col repertorio klezmer è qualcosa di metafisico... Con lui i Klezmatics, Andy Statman e la Klezmer Conservatory Band, cioé la crema della musica klezmer mondiale.

Statman, tra parentesi, è l'autore di un brano che va molto di moda con l'organetto, si tratta di Flatbush Waltz, ne trovate sicuramente una o più versioni su LinkTab se la cercate per autore o per titolo.

Insomma, dopo aver ascoltato musicisti di questa levatura, di solito viene una gran voglia di suonare. Sono contagiosi.

Buon ascolto, e buona suonata...

mercoledì 4 febbraio 2009

Overdose da tarantella

In ogni scherzo c'è sempre qualcosa di vero, forse anche in questo video.

Una bella, anche musicalmente, satira di tutti gli accrocchi ideologici dei tarantellari: il tamburello, le pizzicate che si dimenano, il Salento, il "Sud", la tammurriata, i piedi nudi, le tarantole, le "rote", la notte della taranta, i vecchi portatori della tradizione e varie altre balle sul quale si è costruito il "pizzica business" degli ultimi decenni.

Molto simpatico...

mercoledì 28 gennaio 2009

Virtuosismi baschi

La loro tastiera è un po' diversa dagli otto bassi italiani o francesi, ma le cose che riescono a fare i baschi con il due file che loro chiamano Trikitixa sono stupefacenti...

L'organetto è ZeroSette, l'organettista è 10 e lode.

mercoledì 21 gennaio 2009

sabato 17 gennaio 2009

giovedì 15 gennaio 2009

martedì 13 gennaio 2009

venerdì 9 gennaio 2009

mercoledì 7 gennaio 2009

Concerto di Natale - 1

Il 20 dicembre 2008 si è svolto a Roma il Concerto di Natale degli studenti dell'Accademia del Mantice, uno dei più importanti eventi romani dedicati alla musica per organetto insieme al concerto di fine anno dell'Accademia a giugno.

Il concerto ha visto in scena non solo una nutrita rappresentanza dei miei studenti , ma anche musicisti di primissimo livello internazionale, il belga Pablo Golder, primo fra tutti.

La serata concerto è stata caratterizzata anche da un ricordo dedicato ad Astor Piazzolla, uno dei maestri di mantice del Novecento, ad opera del grande giornalista Gianni Minà che, con Astor, ha avuto l'opportunità di intrattenere rapporti non solo professionali ma anche di sincera amicizia.

Ecco la cronaca della serata, in sei parti. Oggi la prima.

Buona visione.

sabato 3 gennaio 2009

Off Topic


Gaza: la logica del potere coloniale
Ovvero, come il termine "terrorismo" serve a mascherare la sopraffazione dei più deboli
di Nir Rosen

Ho trascorso la maggior parte degli anni dell'amministrazione Bush come corrispondente dall'Iraq, dall'Afghanistan, dal Libano, dalla Somalia e da altre zone di conflitto. I miei articoli sono usciti sulle pubblicazioni più importanti. Sono stato intervistato dai maggiori canali televisivi e ho perfino testimoniato davanti alla commissione del senato per le relazioni estere. L'amministrazione Bush è cominciata con i palestinesi che venivano massacrati e si conclude con Israele che commette uno dei suoi peggiori massacri in sessant'anni di occupazione del territorio palestinese. L'ultima visita di Bush nel paese che ha scelto di occupare è finita con un iracheno sciita colto e laico che gli ha lanciato contro le sue scarpe, esprimendo i sentimenti dell'intero mondo arabo con l'eccezione di quei dittatori imprudentemente legatisi all'inviso regime americano.

E adesso gli israeliani bombardano la popolazione affamata e assediata di Gaza. Il mondo osserva in diretta televisiva e su internet le sofferenze del milione e mezzo di abitanti di Gaza; i media occidentali giustificano ampiamente l'operazione israeliana. Perfino alcune testate arabe cercano di mettere sullo stesso piano la resistenza palestinese e la possente macchina bellica israeliana. E niente di tutto questo sorprende. Gli israeliani hanno appena concluso una campagna mondiale di relazioni pubbliche per raccogliere consensi per la loro offensiva e guadagnarsi perfino la collaborazione di paesi arabi come l'Egitto.

La comunità internazionale è direttamente colpevole di quest'ultimo massacro. Resterà immune alla rabbia di un popolo disperato? Finora si sono svolte grandi manifestazioni di protesta in Libano, nello Yemen, in Giordania, Egitto, Siria e Iraq. Il mondo arabo non dimenticherà. I palestinesi non dimenticheranno. “Tutto quello che avete fatto alla nostra gente sta scritto nei nostri taccuini”, come disse il poeta Mahmoud Darwish.

Analisti, decisori politici e chi si occupa di mettere in atto queste politiche mi hanno spesso chiesto un parere su ciò che dovrebbe fare l'America per promuovere la pace o conquistare la mente e il cuore del mondo musulmano. Si ha spesso una sensazione di futilità, perché ci vorrebbe una tale rivoluzione nella politica americana che solo una vera trasformazione del governo americano potrebbe produrre i cambiamenti necessari. Una pubblicazione americana una volta mi chiese di contribuire con un saggio a un dibattito sulla possibilità di giustificare il terrorismo o gli attacchi contro i civili. Risposi che una pubblicazione americana non dovrebbe chiedersi se gli attacchi contro i civili possano essere giustificati. Questa è una domanda che devono porsi i deboli: gli indiani d'America del passato, gli ebrei della Germania Nazista, i palestinesi di oggi.

Terrorismo è un termine normativo e non un concetto descrittivo. Una parola vuota che significa tutto e niente, usata per definire quello che fa l'Altro, non quello che facciamo noi. I potenti – che si tratti di Israele, dell'America, della Russia o della Cina – descriveranno sempre la lotta delle loro vittime come terrorismo, ma la distruzione della Cecenia, la pulizia etnica della Palestina, il lento massacro dei palestinesi rimasti, l'occupazione americana dell'Iraq e dell'Afghanistan, con le decine di migliaia di civili uccisi... tutto questo non verrà mai etichettato come terrorismo, anche se i bersagli erano civili, e lo scopo era terrorizzarli.

Contro-insorgenza, un termine ora nuovamente popolare al Pentagono, è un altro modo di definire la repressione delle lotte di liberazione nazionale. Il terrorismo e l'intimidazione ne costituiscono una parte essenziale quanto conquistare cuori e menti.

Le regole normative vengono determinate dai rapporti di potere. Chi ha potere determina ciò che è legale e illegale. Assilla i deboli con proibizioni legali per impedire loro di resistere. Per i deboli resistere è illegale per definizione. Concetti come “terrorismo” vengono inventati e usati normativamente come se li avesse creati una corte neutrale e non l'oppressore. Il pericolo di questo uso eccessivo della legalità mina di fatto la legalità stessa, intaccando la credibilità di istituzioni internazionali come le Nazioni Unite. Diviene evidente che i potenti, che creano le regole, insistono sulla legalità semplicemente per preservare i rapporti di potere che servono loro a mantenere le condizioni di occupazione e colonialismo.

L'attacco contro i civili è l'ultimo, basilare e più disperato metodo di resistenza quando si affrontano situazioni estreme e un imminente sradicamento. I palestinesi non attaccano i civili israeliani aspettandosi di distruggere Israele. La terra della Palestina viene rubata giorno dopo giorno; il popolo palestinese viene sradicato giorno dopo giorno. Di conseguenza reagiscono come possono pur di riuscire a fare pressione su Israele. Le potenze coloniali usano i civili strategicamente, insediandoli per reclamare la terra e confiscarla alla popolazione indigena, che siano gli indiani d'America o i palestinesi in ciò che sono ora Israele e i Territori Occupati. Quando la popolazione indigena si accorge che una dinamica irreversibile le sta sottraendo la terra e l'identità con il sostegno di un'immensa potenza, è costretta a ricorrere a qualsiasi forma di resistenza.

Non molto tempo fa il diciannovenne Qassem al-Mughrabi, un palestinese di Gerusalemme, si lanciò con la sua auto contro un gruppo di soldati a un incrocio. “Il terrorista”, come lo chiamò il giornale israeliano Haaretz, venne ucciso. In due diversi incidenti, lo scorso luglio, altri palestinesi di Gerusalemme usarono lo stesso metodo per attaccare israeliani. Gli assalitori non facevano parte di un'organizzazione. Non solo vennero uccisi, ma le autorità israeliane decretarono anche che le loro abitazioni fossero demolite. In un altro incidente, Haaretz riferì che una donna palestinese aveva accecato un soldato israeliano da un occhio gettandogli dell'acido in faccia. “La terrorista è stata arrestata dalle forze di sicurezza”, scrisse il giornale. Una cittadina occupata attacca un soldato occupante ed è lei la terrorista?

A settembre Bush ha parlato alle Nazioni Unite. Nessuna causa può giustificare l'uccisione premeditata di un essere umano, ha detto. Eppure gli Stati Uniti hanno ucciso migliaia di civili bombardando aree abitate. Quando si sganciano bombe su aree abitate sapendo che ci saranno danni civili “collaterali” ma lo si accetta perché ne vale la pena, allora si tratta di un'uccisione premeditata. Quando si impongono sanzioni che uccidono centinaia di migliaia di persone, come hanno fatto gli Stati Uniti con l'Iraq di Saddam, per poi affermare che ne valeva la pena, come fece il segretario di stato Albright, si tratta di un'uccisione premeditata a fini politici. Quando si cerca di “colpire e terrorizzare”, come ha fatto il presidente Bush bombardando l'Iraq, si fa terrorismo.

Come i classici film di cowboy mostravano gli americani bianchi sotto assedio e gli indiani nel ruolo di aggressori, cioè il contrario della verità, nello stesso modo i palestinesi sono diventati gli aggressori e non le vittime. A partire dal 1948, 750.000 palestinesi sono stati epurati e cacciati dalle loro case, i loro villaggi sono stati distrutti a centinaia, e su quella terra si sono insediati coloni che hanno negato la loro stessa esistenza e hanno scatenato una guerra di sessant'anni contro chi era rimasto e i movimenti di liberazione nazionale che i palestinesi hanno creato nel mondo. Ogni giorno viene rubato un altro pezzo di Palestina, vengono uccisi altri palestinesi. Definirsi sionista israeliano significa prendere parte alla spoliazione di un intero popolo. Non è in qualità di palestinesi che questi hanno il diritto di usare se necessario tutti i mezzi: è perché sono deboli. I deboli hanno molto meno potere dei forti, e possono causare danni molto minori. I palestinesi non avrebbero mai fatto saltare in aria dei caffè o usato missili artigianali se avessero avuto a disposizione carri armati e aerei. È solo nel contesto attuale che le loro azioni sono giustificate, e con ovvi limiti.

È impossibile fare un'affermazione etica universale o stabilire un principio kantiano che giustifichi qualsiasi atto di resistenza al colonialismo o al dominio di una grande potenza. E ci sono altre domande a cui fatico a trovare una risposta. Un iracheno può essere giustificato se attacca gli Stati Uniti? Dopo tutto il suo paese è stato attaccato senza alcuna provocazione, causando milioni di profughi, centinaia di migliaia di morti. E questo dopo 12 anni di bombardamenti e sanzioni, che hanno ucciso tante persone e rovinato la vita a molte altre.

Potrei dire che tutti gli americani stanno beneficiando delle imprese del loro paese senza doverne pagare il prezzo, e che nel mondo di oggi la macchina imperiale non è solo quella militare ma una rete civile-militare. E potrei anche dire che gli americani hanno eletto due volte l'amministrazione Bush e hanno votato rappresentanti che non hanno fatto niente per fermare la guerra, come non l'ha fatto neanche il popolo americano. Dalla prospettiva di un americano, di un israeliano o di altri potenti aggressori, se sei forte tutto è giustificabile, e niente di ciò che fanno i deboli è legittimo. È semplicemente un problema di scegliere da che parte stare: quella dei forti o quella dei deboli.

Israele e i suoi alleati a Occidente e nei regimi arabi come l'Egitto, la Giordania e l'Arabia Saudita sono riusciti a corrompere la dirigenza dell'OLP, a sobillarla con la promessa del potere a scapito della libertà del suo popolo, creando una situazione singolare: un movimento di liberazione che collaborava con l'occupante. In Israele presto si andrà alle urne, e come sempre la guerra serve a dare una spinta ai candidati. Non si diventa primo ministro senza le mani sporche di una sufficiente quantità di sangue arabo. Un generale israeliano ha minacciato di riportare Gaza indietro di decenni, proprio come nel 2006 minacciarono di riportare indietro di decenni il Libano. Come se strangolare Gaza e negare ai suoi abitanti il carburante, l'elettricità o il cibo non li avesse già riportati indietro di decenni.

Il governo democraticamente eletto di Hamas è stato condannato alla distruzione dal giorno in cui ha vinto le elezioni, nel 2006. Il mondo ha detto ai palestinesi che non possono avere la democrazia, come se l'obiettivo fosse quello di estremizzarli ulteriormente e come se tutto questo non dovesse avere delle conseguenze. Israele dice di mirare alle forze militari di Hamas. Non è vero. Prende di mira i poliziotti palestinesi e li uccide, compreso il capo della polizia Tawfiq Jaber, che era un ex ufficiale di Fatah rimasto al suo posto quando Hamas assunse il controllo di Gaza. Cosa succederà a una società priva di forze di sicurezza? Cosa si aspettano che accada, gli israeliani, quando prenderanno il potere forze più estremiste di Hamas?

Un Israele sionista non è un progetto praticabile a lungo termine e gli insediamenti israeliani, la confisca delle terre e le barriere di separazione hanno da molto tempo reso impossibile una soluzione basata su due stati. Può esistere un solo stato nella Palestina storica. Nei prossimi decenni gli israeliani dovranno scegliere tra due possibilità. Effettueranno una transizione pacifica verso una società giusta, nella quale i palestinesi godano degli stessi diritti, come nel Sudafrica post-apartheid? O continueranno a vedere la democrazia come una minaccia? Se sarà così, uno dei popoli sarà costretto ad andarsene. Il colonialismo ha funzionato solo quando la maggior parte della popolazione indigena è stata sterminata. Ma spesso, come nell'Algeria occupata, sono stati i coloni ad andarsene. Alla fine i palestinesi non vorranno scendere a compromessi e perseguire un unico stato per entrambi popoli. Il mondo vuole estremizzarli ulteriormente?

Non lasciatevi ingannare: il persistere del problema palestinese è il principale movente di tutti i militanti del mondo arabo e oltre. Ma adesso l'amministrazione Bush ha aggiunto il risentimento per l'Iraq e l'Afghanistan. L'America ha perso la propria influenza sulle masse arabe, benché riesca ancora a esercitare pressioni sui regimi arabi. Ma i riformisti e le élite del mondo arabo non vogliono avere niente a che fare con l'America.

Un'amministrazione americana fallita se ne va, la promessa di uno Stato palestinese resta una bugia con l'uccisione di un numero sempre maggiore di palestinesi. Sale al potere un nuovo presidente, ma il popolo del Medio Oriente ha un ricordo troppo amaro delle passate amministrazioni statunitensi per sperare in un vero cambiamento. Il presidente eletto Obama, il vice-presidente Biden e il prossimo segretario di stato Hillary Clinton non hanno dimostrato che la loro idea del Medio Oriente è diversa da quella delle amministrazioni che li hanno preceduti. Mentre il mondo si prepara a celebrare un nuovo anno, quanto ci vorrà perché sia costretto a sentire la sofferenza di coloro la cui oppressione ignora o appoggia?

Originale:
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2008/dec/29/gaza-hamas-israel