venerdì 17 settembre 2010

Mazurka Klandestina a Roma

La Mazurka Klandestina, ma si può scrivere anche senza la kappa (Mazurca clandestina) è semplicemente questo: persone di tutte le età che liberamente si riuniscono nelle piazze delle città per ballare danze popolari francesi.

Sembra la cosa più semplice del mondo vero?

Era il 5 settembre 2010. Nel quartiere San Lorenzo l'Accademia del Mantice organizzava per la prima volta a Roma un incontro di presentazione di "Mazurka Klandestina". Sono state insegnate gratuitamente alcune danze popolari quali la mazurca francese, lo scottish e il circolo circassiano (vedi video qui sotto).



Tutti possono imparare sul momento le danze, non sono necessari corsi o stage a pagamento. Sono danze semplici che si sono tramandate per secoli senza il bisogno di "comprarle" da un insegnante, ed è anche per questo che esiste "Mazurka Klandestina": per ridare un senso alle parole "cultura popolare".

Grazie a questa iniziativa anche a Roma, dopo Milano, Torino e altre città italiane, si è formato un gruppo di persone che spontaneamente si ritrovano in un luogo della città incantata e, semplicemente, ballano insieme alla luce della luna e possibilmente con musica dal vivo.

Qualcuno porta gli strumenti musicali, altri un computer portatile con gli mp3, altri ancora un piccolo sistema di amplificazione. E il gioco è fatto.

La mazurka francese è il "tango" europeo, è la danza sensuale per eccellenza, elegante, struggente, un muto dialogo di respiri e leggerezza che si scioglie in un sorriso. E poi qualche scottish, valzer e danze di gruppo come chapelloise e circoli circassiani.

Tutto senza chiedere autorizzazioni, permessi o biglietti di ingresso ai partecipanti. Semplicemente per riappropriarsi dei luoghi in modo pacifico e sociale, per ballare, incontrarsi e dialogare.

Tutto nasce col passaparola e, naturalmente, anche grazie a un gruppo FaceBook nato apposta per organizzare le mazurke romane.

Chi non avesse un account Facebook ma volesse rimanere aggiornato sugli appuntamenti di MK Roma, può contattare la direzione dell'Accademia del Mantice.

giovedì 29 luglio 2010

Perle di saggezza

"Se non fai errori, significa che non ci stai provando con troppa convinzione".

Charlie Parker



lunedì 26 luglio 2010

Amelie si è fatta di crac!

Mi sono appena ripreso dal concerto di Yann Tiersen a Villa Ada a Roma.

Avete presente il Yann Tiersen delle melodie ricamate delicatamente tra sonorità di fisarmonica e strumenti giocattolo?

Ebbene, dimenticatevelo!

Ecco il nuovo corso di Tiersen, e questa la sua attuale versione della Valse d'Amelie...



Ed ecco qui la musica dell'artista francese prima che cadesse nelle mani di di un pusher sbagliato.

lunedì 5 aprile 2010

Beat box & button box

Con il termine beatboxing si identifica quella tecnica vocale che permette di imitare una serie di strumenti a percussione e di produrre veri e propri "drum loops" senza l'ausilio di qualsiasi altro tipo di strumento, se non del microfono, il cui uso diventa molto importante in questo caso.

Button box è invece un termine, uno dei tanti ormai, che identifica la fisarmonica diatonica, in particolare nei paesi anglosassoni che, grazie alla lingua inglese che permette di trovare formule idiomatiche brevi e incisive, è stata ridenominata la "scatola a bottoni". E come dargli torto?

Ho scoperto che Benjamin Melia, un organettista, ha unito le due cose in una sola performance, ovvero organetto più beatboxing.

Il risultato? Beh, giudicate voi...

mercoledì 31 marzo 2010

Il Giornale Diatonico

Emily Verla BovinoIn Olanda esiste una pubblicazione dedicata agli strumenti diatonici, in particolare alla fisarmonica diatonica.

Il Diatonish Nieuwsblad ("Il Giornale Diatonico" questo il nome della pubblicazione, fortunatamente non ha nulla a che vedere con il nostro miserrimo "Giornale") è una rivista per gli appassionati di ogni strumento diatonico ad ancia quali fisarmonica diatonica, armonica a bocca, concertina e bandoneon.

La rivista esce quattro volte l'anno offrendo una vasta gamma di interessanti articoli, interviste, recensioni, spartiti musicali, storie, eventi e consigli.

Parte dei contenuti della rivista (anche le partiture!) è accessibile attraverso il sito web Nieuwsblad.

Non c'è che dire, sono avanti!

p.s. la ragazza nella foto non è olandese, è sarda!

Emily Verla Bovino

sabato 13 marzo 2010

Nove bassi e mezzo...


Anche chi suona l'organetto può avere a casa sua appeso in bagno o in garage il suo calendario trash erotico pinappesco! Una vera conquista! O meglio, un pugno nello stomaco in quanto ad eleganza e bellezza, ma pur sempre qualcosa di cui vale la pena essere al corrente...

lunedì 8 marzo 2010

Space Invaders Organetto

Stanchi del suono del vostro organetto? Niente paura, potete sempre trasformarlo in qualcosa dalla sonorità simile a quella di un videogioco anni Ottanta. Insomma, se proprio volete, qui trovate le istruzioni per farlo. Si chiama Moolodeon.

mercoledì 3 marzo 2010

Emma Waltz

Una bella intepretazione di un valzer finlandese seguita da un bellissimo reel da parte di Damien Mullane, il tema del valzer è appena riconoscibile in questa personale e bella versione. L'organetto è il tipo irlandese semitonato.

Valzer e reel in una unica sessione, molto orginale. Complimenti!

sabato 20 febbraio 2010

Ambrogio Sparagna. Un vero mago

Mentre in Francia piangono la scomparsa di un grande artista come l'organettista Stéphane Delicq, in Italia si piange la comparsata di Ambrogio Sparagna al Festival di Sanremo 2010, vera e propria pattumiera della musica italiana e non solo che ogni anno, come una discarica abusiva, divora milioni e milioni di euro. Nostri euro.

Non frequentando la televisione da circa un decennio, è stato un informatore ad avvertirmi di ciò che sarebbe accaduto a Sanremo. Sparagna a Sanremo... ho subito sentito puzza di tragedia.

Ancora mi chiedo chi sia la cicciona vestita da uovo di Pasqua che presenta il gruppo, alla vista di questa presentatrice ho sentito nostalgia di Corrado, e di Mike Buongiorno, lo confesso. D'altra parte, il resto lo ha fatto leggendo su un foglietto quello che gli "autori" le avevano preventivamente scritto.

Si parte con un inno strampalato "all'orgoglio di essere meridionali", alla "fierezza di essere napoletano", che mi ha fatto rivoltare lo stomaco essendo meridionale e ben sapendo che non abbiamo bisogno di avere nessuno che difenda il nostro orgoglio, anzi, ben vengano personaggi eccellenti come Roberto Saviano che il meridione vero ce lo raccontano. Insomma, i soliti luoghi comuni da dare in pasto a un pubblico comatoso e inebetito in attesa che un'infermiera misericordiosa e compassionevole stacchi di nascosto la spina.

Si doveva trovare una definizione d'effetto. Gli autori hanno studiato notti intere, e alla fine, eureka! Sparagna viene presentato come il "mago dell'organetto". Nemmeno l'un percento del pubblico in sala sapeva cos'è un organetto, tantomeno un mago dell'organetto. Mago, certamente, forse nel senso che Sparagna è in grado di far sparire la musica, e di trasformarla in qualcosa d'altro.

Sparagna fa finta di suonare per la prima metà della canzone, lo sguardo spento, la mano sempre nella stessa posizione, un passettino ondulante da discoteca, forse in quel momento un barlume di lucidità e un pensiero: "cosa ci faccio io qui con questa gente?". Neanche il tempo di darsi una risposta e dalla sua posizione defilata, come un'ala destra, al minuto 3:30 del video, con uno scatto un po' fuori tempo si getta nella mischia e suona davvero!

Fa tre note in croce, proprio nel senso cristologico del termine, e forse per giustificare il cachet, dimena copiosamente il bacino, inarca la schiena con ormai troppo primavere, come una sorta di "Norbert Pignol de noantri", anche se l'effetto finale ricorda la celebre danza dell'orso di un certo Boris.

Ora la mia domanda è semplice. Lasciamo stare i Castagnari che dovrebbero chiedere i danni per il danno di immagine fatto ai loro stupendi organetti, ma in Italia la musica "popolare" è solo questa? Non abbiamo proprio niente di meglio?

La risposta la conosciamo in molti ed è scontata.

Ma allora, perché un personaggio come Ambrogio Sparagna si trova sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato per rappresentare la musica popolare e, purtroppo, l'organetto, in Italia?

Non c'è dubbio. un vero mago.

giovedì 4 febbraio 2010

Buon viaggio Stéphane...

Oggi è scomparso Stéphane Delicq.

Per me è stato come un maestro. Il suo stile, la sua musica, la dua idea di musica per organetto hanno rappresentato per me qualcosa di molto importante.

Non voglio scrivere molto di lui, forse lo farò. Ma non ora.

Mi sono seduto e ho suonato questo. E' una dedica, un ringraziamento, e un modo per digli che quaggiù ha lasciato un sacco di amici che ora, senza di lui, si sentono un po' più soli...

lunedì 1 febbraio 2010

Mantici nel mondo

L'ho appena terminata, con fatica e con orgoglio. Perché questa è la mappa dei miei studenti online, cioé di quelle persone che in giro per i quattro angoli del mondo hanno imparato o stanno imparando a suonare l'organetto grazie al corso online di organetto.

Per chi ne volesse sapere di più:

http://www.organetto.info/overview_ita.htm

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This is the map of the Diatonic accordion players in the world that are learning and playing through the Diatonic Online Course of the Italian Diatonic Accordion Academy (Accademia del Mantice).

More:

http://www.organetto.info/overview_eng.htm


Visualizza Diatonic accordion Online Students in una mappa di dimensioni maggiori

domenica 24 gennaio 2010

I consigli di Marc

Considero Marc Perrone il più grande poeta dell'organetto. La sua musica dimostra come l'abilità compositiva e strumentale si nutre di gesti minimi, di legami strutturali profondi, senza la necessità virtuosismi.

Ma forse, il virtuosismo più puro, è proprio quello raggiunto da Marc nelle sue esibizioni.



e un po' consigli direttamente dalla sua voce...

domenica 17 gennaio 2010

La scuola di Grenobe. Stage di organetto

L’ACCADEMIA DEL MANTICE
http://www.organetto.info
organizza a ROMA
Stage di organetto

LA SCUOLA DI GRENOBLE. PIGNOL, MILLERET, SACCHETTINI

Stage: 30 gennaio 2010
Docente: Gianni Ventola Danese

Destinatari
Lo stage si rivolge a coloro che suonano l’organetto a 8, 12 o 18 bassi, e che desiderano ampliare il repertorio e migliorare il loro stile esecutivo. Allo stage possono partecipare anche coloro che non leggono la musica.

Cosa tratterà lo stage
Tra le più raffinate e innovative scuole organettistiche d'europa, quella di Grenoble può essere descritta attraverso le composizioni di tre dei suoi principali esponenti. In particolare Pignol e Milleret, hanno contribuito a far conoscere e a far evolvere un nuovo repertorio per organetto, perfezionando una tecnica esecutiva che sfrutta in modo intensivo le potenzialità melodiche, ritmiche e armoniche dell'organetto, aperto all'improvvisazione di stampo jazzistico. Il loro repertorio rappresenta bene quel folk d'avanguardia che a Grenoble si raccoglie sotto l'etichetta dell'Associazione Mustradem.

Programma:
- Introduzione sulle formule ritmiche dell’accompagnamento;
- Studio del brano British swing, di Norbert Pignol;
- Studio del brano Alambic, di Norbert Pignol;
- Studio del brano Kiproko, di Stéphane Milleret;
- Studio del brano Les pieds de la dame aux clebs, di Stéphane Milleret;
- Studio del brano Un peu de piment en plus, di Stéphane Milleret;
- Studio del brano Je me souviens, di Jean Loup Sacchettini;

Info e costi
Costo dello stage: 60 euro.
Sede dello stage: Roma
Iscrizioni e info: 06.85350438, 329.3738715, info@organetto.info

Programma delle attività
Sabato 30 gennaio 2010
Ore 9:30 Accoglienza partecipanti
Ore 10:00-13:00 Stage (prima parte)
Ore 15:00-19:00 Stage (seconda parte)

Locandina: http://www.organetto.info/grenoble.pdf

Preiscrizione online: http://www.organetto.info/iscrizione_stage.htm

Pignol e Milleret a Lisbona nell'ottobre 2009.