lunedì 19 marzo 2007

A colloquio con Daniel Denécheau

Ho gia incontrato virtualmente Daniel in un precedente post, si parlava di una sua composizione molto bella.

Daniel, da Parigi, si è fatto intervistare su musica tradizionale, organetto e molto altro.

Ciao Daniel, e benvenuto sul mio blog! Come è avvenuto il tuo incontro con la fisarmonica diatonica? Sei autodidatta o hai dei maestri?
Ho scoperto l’organetto col disco di Jean Blanchard et Jean Loup Baly "Accordéon diatonique - Spécial instrumental" apparso nella collana "Chant du Monde" nel 1977. Già mi interessavo al folk nordamericano e bretone, e suonavo un po’ la chitarra. Frequentavo a Parigi il folk-club Le Bourdon, luogo di riunione dei suonatori di accordeon. Ma non esistevano dei veri corsi e ognuno imparava da solo. Posso quindi dire di essere un autodidatta.


Puoi dirmi quali sono stati i musicisti o le composizioni determinanti per la tua formazione di organettista e compositore?
Il primo suonatore di fisarmonica diatonica che mi ha veramente emozionato è stato Serge Desaunay ed in particolare il brano "Dimanche matin". Dopo ho scoperto suonatori provenienti da tutto il mondo. Amo molto il brasiliano Renato Borghetti o il Tex-Mex Steve Jordan. Ma quello che più amo è Emile Vacher, uno dei creatori dello stile Musette a Parigi all’inizio del secolo scorso, che suonava un misto tra diatonico (a destra) e cromatico (a sinistra). E’ per questa ragione che mi sono fatto costruire un accordeon misto, sul quale suono il vecchio repertorio Musette.


Cosa ami di più nel mondo della musica folk e c'è, eventualmente, qualcosa che non apprezzi particolarmente?
Amo qualsiasi tipo di musica in cui sia una buona dose di sensibilità. Amo molto anche il "vecchio stile", sia nel repertorio Tex-Mex (Narciso Martinez), che nel Musette. In generale sono più interessato alla musica strumentale che a quella cantata, anche se paradossalmente, amo gli strumenti che "assomigliano" alla voce umana.


Cosa puoi dirmi rispetto alle nuove tendenze nella musica popolare francese?
La musica trad francese si è molto evoluta. E questo è certamente un bene. Le armonie sono più ricche, ci sono parecchie composizioni, ma a volte mi spiace che certe composizioni siano meno adatte alla danza. A volte le caratteristiche della danza (accenti, tempo...) spariscono del tutto e non sai più se quello che stai ascoltando è un valzer o una mazurca, una polca o uno scottish.


I tuoi futuri progetti musicali?
Oggi faccio molte cose, suono con varie formazioni: la "Denécheau Jâse Musette" con la quale suono il Musette degli anni ’20 e ’30, il gruppo di "chant de marins" (canti di marinai) "Marée de Paradis". Lavoro coi bambini delle scuole e compongo con loro delle canzoni che hanno Parigi come tema.
Questo lavoro mi prende molto tempo. Ho delle richieste di composizioni musicali e collaboro, nel suo prossimo disco, col cantante Patrick Denain.
Ho un progetto che mi piacerebbe realizzare: un cd-rom didattico per organetto diatonico. Amo molto dare lezioni private ma mi piacerebbe condividere la mia concezione dell’organetto con molte più persone, e il cd-rom in questo è formidabile.

Traduzione di Marcello Alajmo

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