venerdì 2 maggio 2008

Radiodervish

Alessandro è la dimostrazione. Parlo di Alessandro Pipino. La dimostrazione è quella secondo la quale si può essere ottimi organettisti pur non provenendo dalla musica popolare, anzi...

"Anzi" sta a significare che spesso suonando musica popolare si tende a trascurare la tecnica, le potenzialità musicali dell'organetto, gli orizzonti compositivi e formali. Alessandro viene dalla musica dei Radiodervish. L'altra sera erano a Roma, e sono andato a sentirli. Un gran bel concerto, con letture del poeta arabo Adonis.

I Radiodervish nascono a Bari nel 1997 dal sodalizio artistico tra Nabil Salameh e Michele Lobaccaro, già assieme nella precedente formazione Al Darawish. La differenza culturale delle loro origini dà vita a canzoni che sono intese come piccoli laboratori all'interno dei quali si svelano varchi e passaggi tra oriente ed occidente, le cui tracce sono i simboli e i miti delle culture del Mediterraneo, luogo di confine che unifica nel momento stesso in cui separa.

In otto anni di attività, con al fianco sempre Alessandro Pipino che collabora con loro nella composizione e negli arrangiamenti, hanno collaborato con numerosi musicisti internazionali da Noa ad Amal Morkus, da Rim Banna a Nicola Piovani, dai CSI a Jovanotti, Stewart Copeland e l'Orchestra Araba di Nazareth.

Non fateveli scappare se passano dalla vostra città, non ve ne pentirete. La loro musica è bellezza...

5 commenti:

Unknown ha detto...

Sono d'accordo!
Musica adorna di poesia. Viaggi sentimentali attraverso la letteratura e l'arte. E c'è anche la saggezza con cui riescono a trattare l'ignoranza e la crudeltà contemporanea, in grado di trasformare i canti in messaggi di pace.
Grazie Gianni per il post e ad Alessandro, Nabil, Michele per i Radiodervish

Anonimo ha detto...

Io credo che alessandro, conoscendolo personalmente, sia uno dei migliori organettisti in italia.
Non parlo di tecnica, che ne ha comunque da vendere, ma di gusto compositivo, come riesce a tirare fuori da quel vecchio hascy qualsiasi cosa voglia.
E' un grande Organettista, con la O maiuscola, un grande Musicista (sempre con la Maiuscola) e un grande ed umilissimo uomo!!!Continua così alessà!!!

Anonimo ha detto...

Che bello sarebbe vedere i commenti firmati almeno col proprio nome, tanto per dare un minimo di umanità e credibilità all'interazione sul blog... Grazie Barbara, e grazie anche a te, Anonimo. Mi piacerebbe sapere come fai a giudicare gli organettisti dalla O maiuscola da quelli con la o minuscola... tu ce l'hai la "o"? minuscola o maiuscola?

: )

Gianni

Anonimo ha detto...

IO??? Decisamente una o piccola piccola!!!
Un'organettista secondo me ha la o grande o piccola in base a quello che riesce a trasmettere con arrangiamenti "semplici" (badate alle virgolette).
O maiuscola la merita chi riesce a suonare un disco come Corri.Non Aggiungo altro.

Anonimo ha detto...

Caro Tommaso, tu scrivi "in base a quello che riesce a trasmettere con arrangiamenti semplici".

Ma allora se è l'arrangiamento che consideri importante ti riferisci aun grande arrangiatore, non a un grande organettista... non capisco cosa intendi. Arrangiamento per più strumenti? arrangiamento per organetto solo?

Per me Alessandro è bravo perchè quando suona fa cantare lo strumento, tutto qui. Ho scritto a proposito di questo in un recente post intitolato "saper cantare".

Grazie per il tuo commento.