Lui è Marc Perrone, insomma una leggenda dell'organetto. Insieme a Mario Castagnari, ha contribuito con la sua inventiva e col suo talento musicale a trovare nuove soluzioni costruttive per gli organetti.
Perchè prima gli organetti non ce li avevano tutti quei tasti, erano più semplici. Da due a tre, e poi addirittura a quattro file. Per non parlare dei bassi...
Ne suona uno a quattro file, Perrone. E dato che Marc non mi sente (né mi legge), qui lo dico e qui lo nego: proprio non capisco chi suona questi cosi a quattro file.
Però ho trovato questa registrazione in cui Marc spiega i vantaggi di un quattro file, in francese. Se non altro è un documento, ma nemmeno la soave voce di Marc mi convince.
1 commento:
Marc è una delle poche eccezioni al mio laicismo, ma sono fondamentalmente d'accordo che una delle cose migliori dello strumento è sapersi confrontare con i suoi limiti. Per il resto c'è sempre la fisarmonica :-)
Dai poi ti scrivo la mia filosofia del diatonico bene per esteso sulla list. E ancora complimenti per il lavoro...
=Dani
Posta un commento