Quello col cappello è Emmanuel Pariselle. Perchè il titolo di questo post fa riferimento a una bella mazurca composta da Pariselle, forse ispirata alla Valse Nonchalante di Camille Saint-Saens? Non ne sono certo, alcuni passaggi armonici potrebbero ricordarla. Emmanuel suona in duo di organetti con Christian Maes, e devo dire che il risultato non è male, anzi. In particolare, la mazurca di cui sopra, una melodia bel disegnata, elegante, che se ne va via così, con nonchalance... ma alla fine lascia il segno.
Nato a Tolosa nel 1953, Emmanuel incontra il folk a Parigi con la musica bretone, e inizia a suonare il flauto irlandese, a cui si dedica con passione fino al suo incontro con l'organetto, attraverso la musica di Serge Desaunay. Inseritosi nella vivace scena folk francese della seconda metà degli anni '80, sviluppa uno stile personale, basato essenzialmente sull'uso dell'organetto come strumento di accompagnamento.
Al Festival di Thonder in Danimarca risale il suo incontro con Martin O'Connor, con cui lavorerà per vari anni; sempre a Thonder incontra Katherine Bersoux, con la quale forma un primo gruppo legato alle musiche del Mediterraneo, Tramontane, e dopo la fine di quest'esperienza, costituisce French Alligators, formazione storica del cajun "made in France", che incide vari dischi. Con la rottura del sodalizio artistico e personale con Katherine, lavora in duo con Christian Maes e, più recentemente, con il polistrumentista guascone Didier Oliver (violino, mandolino, cornamusa).
La patitura del brano, un po' confusionaria per la verità, sono riuscito a trovarla qui. Potete ascoltare il brano sullo spazio MySpace del duo Parisielle oppure anche qui, in una esecuzione un po' "ruspante".
Insomma, Pariselle ha uno stile tutto suo, il lirismo delle sue canzoni non si dimentica in fretta. Se non siete deboli di cuore ascoltate anche Les Temps des Puces, Les Mangeux d'Terre o La Marche Nuptiale, tratte dall'omonimo Cd del 2005. E' comunque molto istruttivo ascoltarlo per il modo in cui si accompagna. Buon ascolto.
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