giovedì 7 febbraio 2008

Storie d'altri tempi...

Pierre e Adolphe. I due fratelli che si contesero l’inno dei lavoratori
Di Gianni Ventola Danese
Liberazione, 3.2.2008


Pierre e Adolphe Degeyter. Due fratelli contro. Questa è la tormentata storia della nascita della musica dell’Internazionale, sul testo di Eugene Pottier. Pierre nasce a Gand nel 1848 da una famiglia di operai, comincia a lavorare all’età di otto anni nelle filature, conoscendo da subito le difficoltà della vita. Ma il suo talento musicale esce allo scoperto attraverso la sua bella voce di baritono. Nelle ore serali riesce a frequentare i corsi di educazione musicale dell’Accademia di Lille. Nel poco tempo che gli avanza dopo il lavoro, suona il contrabbasso, il saxofono, scrive canzoni, orchestra brani. Pierre è uno dei migliori dell’Accademia. Dopo il servizio militare si iscrive al Partito Operaio Francese e ne diviene attivista.
Nel 1886 il fratello minore Adolphe perde il lavoro e insieme girano per le strade e per le feste, insieme al cognato che suona un harmonium. Sono tempi difficili, ma con la musica riescono a fare qualche soldo extra. Pierre e Adolphe, quest’ultimo è operaio fabbro ma ha qualche cognizione di musica e sa cantare, abitano sotto lo stesso tetto. Una circostanza fortuita mette le premesse alla nascita del celebre canto di lotta. Un sabato sera di giugno Pierre riceve in prestito dal capo del Partito Operaio Delory la raccolta dei Chants révoluttionaires di Eugene Pottier uscita l’anno precedente, con la richiesta di musicarne uno. La mattina dopo Pierre sta sfogliando il volume ed è colpito proprio da l’Internazionale. All’inizio del pomeriggio si mette all’harmonium e compone di getto la musica. Quella che ancora oggi cantiamo: Compagni, avanti, gran Partito / Noi siamo dei lavorator!. Era il 18 giugno 1888. La sera, Pierre propone al fratello di cantare l’inno, lo mette a posto, lo perfeziona. Non ha dubbi. La musica è quella.
La prima esecuzione pubblica avverrà il 23 giugno ad opera della corale di Lille. Il canto viene stampato in 6mila copie. Pierre teme rappresaglie e firma la partitura con il solo cognome. Il fatto è che l’Internazionale è infatti diventata popolarissima fra i socialisti a Lille e non c’è festa o manifestazione dove non venga intonata. Per questo, la borghesia non vede di buon occhio tutto questo successo. Ma in realtà tutti sanno chi è l’autore e, purtroppo, Pierre viene licenziato. Nessuno lo vuole riassumere. Da parte sua, Pierre si è sempre rifiutato di aderire alla Società degli Autori perché non vuole che il suo inno sia gravato da diritti, ciò andrebbe a discapito della causa socialista.
Qui le strade dei due fratelli si dividono. Pierre lascia il Partito Operaio per confluire nel Partito Socialista, mentre Adolphe rimane legato al Partito Operaio. Delory fa ristampare il canto con il nome del fratello Adolphe, rimasto fedele al suo Partito. Adolphe da parte sua non si oppone, soprattutto perché Delory è anche Sindaco del paese e teme di perdere il posto di lavoro e di veder peggiorare la sua già precaria condizione economica. Qui nasce il giallo dell’attribuzione del canto.
Nel dicembre 1903 “La Petite République” pubblica una inchiesta approfondita di Louis Lumet. Qui, in modo apparentemente oggettivo, si dimostra che è Pierre Degeyter il vero autore del canto. È lo stesso Pierre a chiedere di essere messo a confronto con Delory e a suo fratello davanti a un giurì d’onore. Tuttavia, non ricevendo risposta, si vede costretto a iniziare una causa legale. Pierre non vorrebbe citare in giudizio il fratello perché sa che è stato in un certo senso raggirato, ma la legge parla chiaro e Pierre deve procedere anche contro Adolphe.
A questo punto il tribunale propone un confronto probatorio molto semplice. Un esame di musica da fare ai due fratelli. Chi ne sa di più di musica, sicuramente è il compositore del celebre canto. Ma la soluzione salomonica viene scartata e il primo verdetto della corte è sfavorevole a Pierre che dal canto suo non si arrende e ricorso. Scoppia la Grande Guerra. Tutto è rimandato.
Saranno proprio le circostanze belliche a far riemergere la verità. Per bocca dello stesso Adolphe che, in un momento di sconforto, stretto nella paura di morire in combattimento, scrive al fratello una lettera che fuga ogni dubbio: “Caro fratello, non ho mai composto musica e tanto meno l’Internazionale. Se ho firmato un foglio a Delory è perché non osavo rifiutargli niente per paura del licenziamento. Se ti scrivo ciò è perché non si sa che cosa mi possa capitare”.
Ma le polemiche non finiscono. Nel 1916 Lille è occupata dai tedeschi, Adolphe, ridotto in miseria e ammalato, si suicida. Delory si affretta a recuperarne il corpo, finito in una fossa comune, e a dedicargli un monumento funebre: “Qui riposa Adolphe Degeyter, il compositore dell’Internazionale”. La corte di Parigi è chiamata a dirimere definitivamente il caso nel 1922. La lettera di Adolphe è decisiva agli effetti giuridici e la corte dichiara una volta per tutte Pierre Degeyter autore dell’Internazionale.
In tutti quegli anni Pierre ha sempre vissuto a Saint-Denis, affiancando al lavoro la militanza politica e sindacale. Ma ora lui e la moglie non sono più in grado di lavorare e sono ridotti a vendere nelle feste popolari confetti di zucchero e d’orzo. A Mosca, alcuni membri dell’Esecutivo della III Internazionale, tra cui Trotski, chiedono un intervento del Partito Comunista francese. Pierre ottiene in questo modo una piccola pensione e un alloggio. Nel 1928, in occasione del VI Congresso della III Internazionale, Pierre si reca in Unione Sovietica dove gli viene riservata una accoglienza trionfale. A Mosca gli intitolano una strada.
Pierre morirà il 26 settembre 1932 nella sua Saint-Denis. Il funerale viene trasformato in significativo fatto politico attorno al quale il PCF chiama alla mobilitazione: il 2 ottobre più di 50mila lavoratori seguiranno il carro funebre cantando la sua immortale musica. Su, lottiamo, l'Ideale / nostro alfine sarà / l'Internazionale / futura umanità!

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